Il test muscolare odontoiatrico in kinesiologia

Con il test muscolare usato nella pratica di kinesiologia nel settore odontoiatrico, oggi è possibile portare avanti una diagnosi molto accurata di quasi tutti i disturbi di masticazione.

Se questa causa  è prettamente di origine odontoiatrica, con il test muscolare su cui si basa la kinesiologia è possibile capirne la terapia e valutare con una certa precisione la sua efficacia nel tempo.

La kinesiologia sistematica sul piano odontoiatrico è una metodologia per cercare di interrogare il corpo che mette in evidenza, come una mal occlusione e una non perfetta postura possano essere fortemente collegate.

Un cattivo bilanciamento dei denti e della mandibola può portarci a qualunque sbilanciamento muscolo-scheletrico, questo comporta ad avere più sintomatologie che variano dal mal di testa a problematiche cervicali, fino ad arrivare a dolori alle spalle ad anche importanti mal di schiena.

Il test muscolare di kinesiologia è lo strumento per eccellenza del professionista che applica la kinesiologia: il kinesiologo, il test è in grado di portarci a fare una diagnosi ma, soprattutto, a capire lo status di efficacia della cura eseguita.

Cosa la kinesiologia offre e come si posiziona in odontoiatria?

La kinesiologia è un metodo di studio problematiche propriocettive come possono essere: la vista, le cicatrici che di solito trascurate come se fossero solo dei segni su un organo come la pelle, ma che sono invece dei veri e propri traumi emotivi, insieme ad un’altra problematica importante che è l’occlusione dentale.

Uno strumento diagnostico come la kinesiologia è fondamentale perché si avvale come detto prima del test muscolare, dal quale possiamo arrivare a fare una diagnosi dell’occlusione dentale, cercando di capire se effettivamente il caso che stiamo esaminando, possa essere di competenza odontoiatrica oppure di un altro professionista.

Questo non significa che una collaborazione in team non sia possibile, anzi tutt’altro…

La kinesiologia è uno strumento di diagnosi fantastico per cercare di captare le problematiche masticatorie, riuscendo a strutturare una diagnosi di tipo occluso-posturale.  

  • Quali sono le tipologie per un approccio kinesiologico verso la persona per capire se il problema è derivante dalla bocca?

Davanti ad un cliente, che ha già fatto delle terapie chiropratiche oppure osteopatiche senza riuscire a chiudere i problemi legati di tipo posturale, oppure inerenti a cervicalgie o lombalgie, viene eseguita una valutazione di tipo dentale occlusale usando il test kinesiologico verificando se la problematica può essere determinante per le problematiche di tipo posturale.

C’è un attenta valutazione da eseguire, se la problematica masticatoria che stiamo osservando possa essere una latero deviazione, un morso inverso, un morso molto profondo, oppure anche un morso incrociato, ma soprattutto se esiste una relazione con il problema posturale.

In tutto questo anche le estrazioni dentali, ricostruzioni che non rispettano esattamente la chiusura della bocca, l’altezza non corretta di una protesi, possono essere causa di un problema masticatorio, che comporterà di conseguenza problematiche negative su un criterio posturale.

Come se non bastasse esiste anche una lettura prettamente psicosomatica detta anche dentosofia, che dalla dentizione ci sono casuali emotive che il nostro singolo dente ci sta indicando, per fare un esempio: i due incisivi centrali superiori in un bambino quando sono distanziati in maniera eccessiva, sta ad indicare che sta bene con i genitori, ma presi singolarmente, quindi sta indicando che quando li ha tutti e due insieme viene provocato a lui del disagio.

Diagnosi occlusale dentale tramite test muscolare kinesiologico

In prima istanza si svolge una prima diagnosi osservando il cliente visivamente, dopo aver svolto questa valutazione esclusivamente clinica, attraverso il test kinesiologico si accede direttamente al sistema nervoso (inconscio), per riuscire a capire se la situazione occlusale osservata era veritiera oppure no, se le funzionalità dei due condili sia quella di dx e di sx di sinistra siamo ottimali, insieme alle proprie dimensioni verticali, se le lateralità del cliente siano corrette, oppure scoprire quale delle due non lo sia.

Un anamnesi corretta e fondamentale per un esito diagnostico senza errori, questa dovrà essere il più accurata possibile.

In questo caso sarà estremamente utile, oltre le cure odontoiatriche eseguite nell’arco della nostra vita, sapere se in passato abbiamo subito forti traumi o colpi di frusta, se ha avuto interventi di protesi articolari all’anca o al ginocchio, oppure problematiche dovute alla vista.

Lo studio dell’occlusione non può ridursi solo alla visita oppure al test, vanno prese delle impronte di precisione e messe in occlusione per vedere quali caratteristiche occlusali dei denti siano presenti.

Per esempio, un cliente che abbia problemi di vista all’occhio sinistro, quasi sicuramente porterà ad un meccanismo di “spostamento portato in avanti” e di “portare a sinistra il capo” per cercare di mettere a fuoco con l’altro occhio, cioè il destro.

Questo porta la mandibola ad un impatto scorretto sulla parte della mascella superiore, usando un’azione assolutamente involontaria nella deglutizione, questo ciclo avviene almeno una volta al minuto.

Come si osserva viene utilizzato un protocollo molto ben dettagliato per  poter studiare tutte le possibili variazioni e per poter valutare se il problema  disfunzionale masticatorio, sia pertinente al meccanismo odontoiatrico oppure no.

Se sarà così, l’odontoiatra risolverà il problema semplicemente nel modo clinico tradizionale.

Se invece esistono pertinenze dalla valutazione di tipo kinesiologico, bisognerà esortare a risolvere prima il problema con il professionista più adeguato, così il cliente potrà tornare nello studio odontoiatrico per una successiva rivalutazione.

Un test molto veloce è cercare di capire inserendo sul carico masticatorio due semplici rulli salivari, per poter comprendere se esistono degli slittamenti quando si agisce sul carico masticatorio.

Altre problematiche che possiamo riscontrare a carico dell’ATM (articolazione temporo mandibolare, che sono i punti maggiori insieme alle caviglie di ancoraggi emotivi), possono essere costituite da un meccanismo di alterazione del riposo notturno che porta ad avere la bocca molto serrata, o il bruxismo, il quale oltre ad usurare i denti comporta anche, nei momenti di riposo, un utilizzo smodato nelle ore notturne dei nervi cervicali e dei muscoli boccali.

Quando è necessario un bite?

Si ricorre al bite quando l’obiettivo è ripristinare la funzione masticatoria, portando la mandibola in un senso di chiusura corretta.

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